L’Onu dichiara “guerra” ai manga erotici Giapponesi

Durante la riunione tenutesi  il 27 ottobre 2015, il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla prostituzione infantile Maude de Boer-Buquicchio, ha chiesto alle autorità giapponesi  la messa a banda dei manga erotici(hentai) e di tutte quelle pubblicazioni che non ricadono  nella legge della pedopornografia.

Buquicchio ha dichiarato:

“Si tratta sicuramente di un business molto redditizio ma quello che più preoccupa è che si tratta di una tendenza che sembra essere accettata e tollerata dalla società.”

L’industria del porno sta lentamente prendendo forma in Giappone sopratutto quando un hentai diventa famoso in giro di poco tempo, lo si può trovare un pò ovunque con anche immagini tappezzate per ogni angolo della città,spesso ritraendo ragazze adolescenti o addirittura bambine.

Per tutta risposta i disegnatori cosi come i fan del genere hanno chiarito subito che quello che fanno è una cosa immaginaria,una forma  di espressione libera dalla routine quotidiana  e dei problemi che affliggono il Giappone di ‘oggi( riferendosi che i giapponesi lavorano troppi e alle morti dovute allo stress di essa).

 

Secondo la Buquicchio, spalleggiata da diverse associazioni giapponesi mobilitate contro la pornografia infantile, l’attuale legislazione nipponica non è sufficiente a tutelare in modo chiaro i bambini che possono, quindi, facilmente cadere preda di adulti malintenzionati.Solo nel 2014 sono stati identificati 1.828 casi di pedopornografia in Giappone, per un totale di 746 bambini coinvolti

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