Recensione The Hunger Games

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The Huger games è il primo dei tre film della trilogia dell’omonimo romanzo di fantascienza scritto da Suzanne Collins, con una storia ambientata in un futuro distopico post apocalittico.
La nazione di Panem, subentrata ad un’America post-apocalittica, è formata dalla ricca Capitol City e da tredici grandi distretti circostanti, di cui dodici ancora abitati ed un tredicesimo che fu distrutto tempo addietro da Capitol City durante un tentativo di ribellione. Ogni anno, come punizione per aver scatenato la ribellione anni prima, in ogni distretto vengono scelti un ragazzo e una ragazza di età compresa tra i dodici e i diciotto anni per partecipare agli Hunger Games, un evento nel quale i partecipanti (detti anche “tributi”) devono combattere in un luogo detto “arena”, che viene controllata dagli Strateghi per mezzo di computer molto sofisticati, finché uno solo rimane vivo. La selezione avviene tramite una cerimonia chiamata “mietitura”, che consiste nel pescare da un’ampolla un biglietto tra i tanti nomi dei candidati.
Nel Distretto 12, il più povero di tutti gli altri, vive una ragazza di nome Katniss Everdeen, molto abile nella caccia e nel tiro con l’arco. Katniss trascorre la maggior parte del tempo nei boschi con il suo migliore amico, Gale Hawthorne, in cerca di cibo per poter sfamare le loro famiglie, cadute in miseria dopo la morte dei due padri avvenuta a causa di un’esplosione in una miniera di carbone. Durante il sorteggio della settantaquattresima edizione dei giochi, Effie Trinket, l’incaricata mandata da Capitol City a celebrare la mietitura, sorteggia Primrose Everdeen, la sorella minore di Katniss, ma questa, pur di salvarle la vita, si offre volontaria al suo posto.
Insieme a Katniss viene scelto anche il figlio del fornaio, Peeta Mellark. La cosa sconvolge Katniss, in quanto Peeta le aveva dato del pane tempo addietro per sfamarsi nel periodo successivo alla morte del padre. Era riuscito infatti, con questo gesto, a darle la speranza per sopravvivere. Katniss e Peeta vengono quindi portati a Capitol City: ogni distretto ha un team di allenatori, con la funzione di preparare i “tributi”, sia fisicamente che psicologicamente, alla partecipazione ai giochi. Il loro mentore, Haymitch Abernathy, unico vincitore del Distretto 12, svela ciò che potrebbe salvargli la vita: gli Sponsor, ossia il favore del pubblico, che può inviare ai tributi medicine e cibo utili per la sopravvivenza. Per questo, all’ingresso in scena della coppia nella cerimonia di presentazione al cospetto del presidente Snow, il capo politico dell’intera Panem, lo stilista Cinna sceglie di far indossare degli abiti particolari che si riempiono di fiamme per attirare l’attenzione in modo da non farli passare inosservati e far loro guadagnare degli sponsor.
Nella preparazione ai giochi, i vari tributi seguono dei corsi di allenamento e resistenza. Alla fine di essi ognuno di loro riceve un punteggio che rappresenta le probabilità di vittoria del ragazzo. Katniss riceve il voto più alto della sessione: 11 su 12. Mentre Peeta riceve 8 su 12. La sera prima dell’inizio dei giochi, i tributi vengono intervistati dal conduttore televisivo Caesar Flickerman, e Peeta rivela inaspettatamente i suoi sentimenti romantici per Katniss. Katniss si sente oltraggiata, convinta che questo sia solo un metodo per ottenere il supporto del pubblico.
I giochi iniziano e metà dei tributi muore nelle prime otto ore. Peeta stringe un’alleanza con i favoriti, quelli provenienti dai distretti più ricchi e di conseguenza più allenati: Marvel e Glimmer (provenienti dal Distretto 1), Cato e Clove (dal Distretto 2). Questi sono intenzionati ad uccidere Katniss, ma Peeta fornisce loro indicazioni sbagliate, dando modo alla ragazza di restare lontana dai nemici. Katniss continua ad allontanarsi dal campo di battaglia, ma, dopo essersi ferita in un incendio, appiccato dagli stessi strateghi per spingerla alla morte, viene vista dai favoriti. Tuttavia riesce a trarsi in salvo arrampicandosi su un albero e inoltre quella stessa notte riceve un dono dagli sponsor per aiutarla a guarire la sua ferita. Il giorno successivo, Katniss stringe un’alleanza con Rue, del Distretto 11, che le indica un nido di vespe geneticamente modificate, che viene sfruttato dalla ragazza per uccidere una dei favoriti, Glimmer, in modo da rubarle l’arco e le frecce. Katniss viene però punta da alcune vespe e rimane priva di sensi per due giorni, sotto la completa vigilanza di Rue. Quando la ragazza si riprende, le due studiano un diversivo per distruggere le scorte dei favoriti. Per riuscire nell’intento, Katniss coglie l’occasione, usando il suo arco per lacerare con le frecce un sacchetto pieno di mele, facendole cadere su delle mine poste intorno alle scorte, in modo da farle esplodere. Qualche ora dopo Rue viene uccisa da Marvel, ucciso a sua volta da Katniss. Su richiesta di Rue, Katniss le canta una canzone mentre questa muore e infine alza la mano in segno di saluto al Distretto 11, e ciò scatena una rivolta popolare in questo stesso distretto.
Per evitare altre rivolte, il capo degli Strateghi, Seneca Crane, cambia le regole del gioco sotto consiglio di Haymitch: i vincitori possono essere due purché siano dello stesso distretto, dando al popolo qualcosa per cui tifare, ovvero gli “sfortunati amanti” del distretto 12, Katniss e Peeta. Sentendo questo Katniss cerca Peeta e lo trova mimetizzato vicino al fiume ferito da un colpo di spada. Quest’ultimo le fa capire che è davvero innamorato di lei, non solo per guadagnarsi le attenzioni degli sponsor. La mattina dopo, Katniss decide di dirigersi sulla cornucopia, ovvero il punto in cui hanno avuto inizio i giochi, dato che l’annunciatore Claudius Templesmith invita tutti i tributi a un festino,dove ogni tributo troverà quello di cui ha disperatamente bisogno.Per Katniss è una medicina per far guarire l’innamorato Peeta. Viene però presa d’assalto da Clove, che l’attacca cercando di farla morire dolorosamente,tagliandole il viso con dei coltelli. Thresh, tributo del Distretto 11, uccide Clove,credendola la responsabile della morte di Rue e risparmia Katniss in memoria di Rue. Un altro tributo, Faccia di Volpe, muore consumando delle bacche velenose rubate a Peeta. Nel frattempo dei mostri geneticamente modificati, gli ibridi, vengono rilasciati dagli Strateghi nel campo di gioco ed uccidono Tresh, lasciando Katniss e Peeta in lotta con il solo tributo nemico rimasto, Cato. Lo scontro finale si svolge sulla cornucopia, alla base della quale gli ibridi attendono che qualcuno muoia per poterlo poi divorare. Cato blocca Peeta in una morsa alla gola, ma Katniss colpisce Cato alla mano con una freccia. Peeta approfitta della situazione per lanciare Cato giù dalla cornucopia, dove viene ferito mortalmente dagli ibridi. Per risparmiargli le sofferenze, Katniss scaglia una freccia contro Cato, uccidendolo definitivamente. Così Peeta e Katniss, vincono gli Hunger Games; ma gli Strateghi invertono nuovamente il regolamento, dichiarando che soltanto uno potrà vincere. Peeta chiede a Katniss di ucciderlo, ma lei prende le bacche velenose e ne dà una porzione a Peeta, tenendone una per sé. Realizzando che Katniss e Peeta intendono suicidarsi, gli Strateghi annunciano che entrambi sono vincitori.
Tornando a Capitol City, Katniss viene avvisata da Haymitch del fatto che adesso lei è un bersaglio politico, per aver sfidato pubblicamente i leader della società. Nel frattempo, il capo degli Strateghi, Seneca Crane, viene rinchiuso in una stanza e costretto a suicidarsi con delle bacche velenose per non aver portato a termine la sua missione di procurare un solo vincitore. Mentre Katniss e Peeta ritornano alla loro casa, il presidente Snow pondera su cosa fare riguardo ai due vincitori e alla rivolta a cui hanno inconsapevolmente dato inizio.

Un film fantastico e ben fatto, con un cast azzeccatissimo. I riferimenti alla politica e alla tv spazzatura sono molto evidenti. Consigliatissimo e ora non vedo l’ora di vedere il secondo film

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