Recensione Kitchen di Banana Yoshimoto

kitchen

 

 

Titolo: Kitchen

Autore: Banana Yoshimoto

Casa Editrice: Feltrinelli

 

 

 

Trama: E’ un romanzo sulla solitudine giovanile. Le cucine nuovissime e luccicanti o vecchie e vissute, che riempiono i sogni della protagonista Mikage, rimasta sola al mondo dopo la morte della nonna, rappresentano il calore di una famiglia sempre desiderata. Ma la grande trovata di Banana è che la famiglia si possa, non solo scegliere, ma inventare. Così il padre del giovane amico della protagonista Yuichi può diventare o rivelarsi madre e Mikage può eleggerli come propria famiglia, in un crescendo tragicomico di ambiguità.

Commento

Kitchen è un racconto breve, ma allo stesso tempo particolare. Una storia che approfondisce temi forti: come la morte, la perdita, la solitudine, la sofferenza, ma parla anche di amore, di affetti e di speranza.
Elemento essenziale di questa opera è la cucina, vista come il luogo più bello della casa, lo spazio in cui si vive di più il calore familiare.
Tutto cambia, però, quando Mikage rimarrà completamente sola e grazie all’aiuto di una famiglia, cercherà di superare questo momento difficile. Purtroppo, però, la vita ha in serbo per lei ancora altri momenti faticosi, che dovrà affrontare e superare.
Lo stile è semplice, delicato, ma soprattutto profondo e la cosa che mi ha colpita di più è stata il fatto di come questa autrice riuscisse a spiegare con leggerezza, argomenti così tristi e pesanti.
Nonostante per tutto il libro, vengano analizzati questi concetti opprimenti, alla fine ho sentito un accenno di speranza, uno spiraglio di luce infondo ad un tunnel buio. Sì, perchè la nostra protagonista, nonostante la sua vita ardua, cerca di trovare sempre un motivo per alzarsi ed andare avanti.
Una lettura piacevole, eppure allo stesso tempo ti lascia quasi un pò interdetti, con una sensazione di perplessità, ma che ci spinge ad affrontare e accogliere il domani a braccia aperte.

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