Recensione Kill Bill Vol. 2

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Prosegue la vendetta della ex killer ‘Black Mamba’ sopravvissuta miracolosamente ad una strage il giorno del suo matrimonio durante il quale sono stati trucidati lo sposo, i parenti e persino il prete. Lei aveva cercato di cambiare vita e scomparire, ma Bill, suo datore di lavoro e padre di sua figlia l’ha inseguita e quindi rintracciata. Da quando s’è ripresa miracolosamente da un lungo coma, Black Mamba insegue i suoi aguzzini ed ex colleghi. Nella sua lista c’è anche il fratello di Bill ma quando pensa di averlo in pugno si ritrova in trappola, prigioniera e chiusa dentro una bara sotto terra. Con la forza della disperazione riesce a venirne fuori anche questa volta e, contando sugli insegnamenti del rude maestro Pai Mei, che negli anni precedenti le aveva insegnato molti trucchi del mestiere riguardo le arti marziali, giunge infine al rendez-vous con Bill che però le riserverà una grande sorpresa.

Anche in questo secondo film, Tarantino non si sbaglia. Kill Bill vol.2 andrebbe rivisto più e più volte per apprezzarne ogni dettaglio e sfumatura. L’opera di Tarantino, presa nella sua globalità, è monumentale e straordinaria. Anche in questo caso una sceneggiatura da applauso e con Uma Thurman fantastica.
Film che raccolgono tutte queste emozioni sono difficili da trovare, ma si sa: è di Tarantino che si sta parlando.

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