Recensione Room

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Ed eccomi qui a parlare di questo capolavoro, “Room”.

Trama: Una giovane donna rinchiusa da sette anni all’interno di una stanza chiusa. Rapita da un uomo che la tiene prigioniera, vive con il suo bambino di cinque anni. Il mondo per il piccolo Jack si limita a questa stanza. Così gli ha detto la madre, Ma, per proteggerlo dalla drammatica situazione in cui sono costretti a vivere. L’ha cresciuto in un mondo immaginario, limitato nello spazio, ma in cui si ritagliano molti momenti di gioia. L’unica avvertenza è quella di chiudersi nell’angusto armadio quando la porta blindata si apre e un uomo entra nella stanza. In alto c’è una piccola finestra, da cui filtrano la luce, i rumori dell’esterno, il vento che scuote gli alberi del giardino e la pioggia che diventa una distrazione con la quale impiegare ore di quelle giornate sempre uguali…

Faccio davvero fatica a parlare di questo film. Mi è entrato dentro, mi ha devastata completamente, ma poi alla fine mi ha dato speranza e mi ha insegnato, ancora una volta, quanto si può imparare da un bambino.
L’inizio può sembrare lento e monotono, ma non è affatto così. E’ solo un modo per farci “entrare”, in quella stanza, dove quella disperata madre farà di tutto per proteggere il figlio.
Un film straziante, commovente, drammatico; ma anche pieno di amore: quello di una madre verso il figlio e viceversa. Ho veramente amato il finale, vedere Jack che salva per la seconda volta la madre, vederlo connettersi piano piano sempre più con il mondo, vedergli dare forza a quella madre distrutta ed infine dire addio a quella stanza..sono scene che difficilmente dimenticherò.
L’unica cosa che non ho apprezzato è stato il fatto di non saperne più nulla del rapitore.
Per il resto un film assolutamente consigliato, uno di quelli che vi lascerà grandi insegnamenti di vita.

Ps: Date un oscar a Jacob Tremblay!

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