Vikings conclude la sua quarta stagione, gettando le basi per un altro arco narrativo.
La stagione, dal mio punto di vista, è stata un pò altalenante. Mi è piaciuta, ma c’è stato qualche episodio leggermente sottotono. Tutto sommato il prodotto rimane comunque valido.
Mi aspettavo un finale molto più accattivante e più movimentato e nonostante la morte di Helga e di Sigurd, non riuscirò mai a riprendermi da quella di Ragnar. Vi prego, ridatemelo!
I colpevoli della morte di Ragnar sono morti, giustizia è stata fatta. Questo, però, non risolve i conflitti che ci sono tra i figli di Ragnar e proprio in un litigio, apparentemente come gli altri, Ivar sotto gli occhi di tutti e in preda alla rabbia, uccide suo fratello Sigurd. L’evento porterà sicuramente scompiglio nella prossima stagione e ad aumentare ulteriormente la distanza tra i fratelli, sarà il continuo scontro e lotta al potere tra Ivar e Bjorn.
Non so cosa aspettarmi da Floky, dopo la morte di Ragnar e di Helga, è ormai un uomo distrutto.
Non so cosa aspettarmi da Lagherta, una donna completamente diversa dalle prime stagioni, più forte e più indipendente.
La novità di questa puntata è data sicuramente dal personaggio introdotto alla fine, ovvero quello di Jonathan Rhys Meyer, che interpreta un vescovo fuori dagli schemi e che sicuramente porterà sconvolgimenti nella prossima stagione.
A parte, gli sviluppi di questi archi narrativi introdotti, è tutto un vicolo cieco riguardo il futuro della serie e io spero che la perdita di questi personaggi importanti, non vada a distruggere l’ottimo lavoro fatto sino ad ora.