Recensione Vikings 4×20

Vikings conclude la sua quarta stagione, gettando le basi per un altro arco narrativo.

La stagione, dal mio punto di vista, è stata un pò altalenante. Mi è piaciuta, ma c’è stato qualche episodio leggermente sottotono. Tutto sommato il prodotto rimane comunque valido.

 

Mi aspettavo un finale molto più accattivante e più movimentato e nonostante la morte di Helga e di Sigurd, non riuscirò mai a riprendermi da quella di Ragnar. Vi prego, ridatemelo!

I colpevoli della morte di Ragnar sono morti, giustizia è stata fatta. Questo, però, non risolve i conflitti che ci sono tra i figli di Ragnar e proprio in un litigio, apparentemente come gli altri, Ivar sotto gli occhi di tutti e in preda alla rabbia, uccide suo fratello Sigurd. L’evento porterà sicuramente scompiglio nella prossima stagione e ad aumentare ulteriormente la distanza tra i fratelli, sarà il continuo scontro e lotta al potere tra Ivar e Bjorn.
A parte, questi fatti, non so assolutamente cosa aspettarmi. Vikings non sarà mai più come prima ed anche se Ivar, uno dei migliori personaggi di quest’anno, sarà un ottimo erede di Ragnar, lo show non raggiungerà più quei livelli.
Non so cosa aspettarmi da Floky, dopo la morte di Ragnar e di Helga, è ormai un uomo distrutto.
Non so cosa aspettarmi da Lagherta, una donna completamente diversa dalle prime stagioni, più forte e più indipendente.
La novità di questa puntata è data sicuramente dal personaggio introdotto alla fine, ovvero quello di Jonathan Rhys Meyer, che interpreta un vescovo fuori dagli schemi e che sicuramente porterà sconvolgimenti nella prossima stagione.

A parte, gli sviluppi di questi archi narrativi introdotti, è tutto un vicolo cieco riguardo il futuro della serie e io spero che la perdita di questi personaggi importanti, non vada a distruggere l’ottimo lavoro fatto sino ad ora.

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