Recensione finale La casa di Carta

La banda di ladri più amata degli ultimi tempi, simbolo di resistenza e rivoluzione ci saluta. Da poche ore, infatti, sono disponibili sulla piattaforma Netflix le puntate finali che chiudono il cerchio di una serie che ha avuto la capacità di intrattenerci dall’inizio alla fine.

La prima parte di quest’ultima stagione mi era piaciuta, ma con qualche riserva.
I continui flashback di Berlino li avevo trovati forzati e la morte di QUEL personaggio era abbastanza prevedibile.
La seconda parte riprende da dove ci aveva lasciati con tonnellate d’oro da portare fuori dalla banca e imprevisti sempre più incasinati.

Se lo sguardo al passato nel primo segmento non mi aveva convinta, è nel secondo che trova il suo risvolto e la sua importanza. Tuttavia, per me, l’entrata in scena del figlio di Berlino non ha avuto senso o comunque potevano sfruttare meglio questo arco narrativo.
Sempre più esagerata e palpitante. C’è un ritorno alle origini in questo tratto conclusivo. La casa di carta della quale ci siamo innamorati.

L’adrenalina e la tensione fanno da padrone. Quando penserete di aver capito già tutto e di avere la certezza di come andrà a finire, il “gioco” ribalterà ancora una volta le carte in tavola.

Il finale è intenso, emozionante e non delude le aspettative. E’ geniale, come tutti i piani del Professore.

Non sarà una serie di qualità o perfetta, anzi ci sono dei livelli di trash altissimi. Eppure, sono certa che rimarrà nel cuore di molti.

Per tutte le persone che stanno già piangendo la chiusura, non temete. E’ stato annunciato, infatti, lo spin off su Berlino.

Voi cosa ne pensate? Vi è piaciuta com’è finita? Avreste cambiato qualcosa?

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