Recensione Night Stalker

Night Stalker – Caccia a un serial killer è una docuserie di Netflix, che racconta come fu scoperto e catturato uno degli assassini seriali più famosi dell’America.

Ci troviamo a Los Angeles e dal giugno 1984 all’agosto del 1985, i cittadini vissero un anno di terrore nel quale, Richard Ramirez, intrufolandosi nelle abitazioni uccise e stuprò molte persone.
Bisogna però fare un passo indietro, per capire come si è arrivati all’uomo e come sceglieva le sue vittime.

Nelle prime settimane non si era capito che si trattava di un serial killer, questo venne alla luce successivamente grazie al lavoro di due detective che furono in grado di collegare diversi omicidi ad un’unica persona.
Da qui in poi iniziò la caccia all’uomo, fatta di testimonianze e identikit con l’aiuto delle persone sopravvissute.
L’aspetto più terrificante della storia è che l’uomo non avesse uno schema vero e proprio, difatti ebbe a che fare con uomini, donne e bambini. Chiunque sarebbe potuta essere la prossima vittima.
I racconti dei sopravvissuti sono quelli più toccanti, in particolare quello di Anastasia Hronas. Aveva solo 6 anni quando fu rapita e stuprata e vederla ora adulta parlare dell’accaduto fa un certo effetto.
Ancora una volta verrà mostrato quanto l’impatto mediatico abbia ancora una volta influenzato le indagini, ma in questo caso in modo positivo.
Sarà il mettere la faccia dell’uomo sui giornali a determinarne la cattura, con l’intervento dei cittadini.
Ramirez venne condannato a morte in camera a gas, ma l’esecuzione non si verificò mai. Restò nel braccio della morte fino al 2013 e morì di cancro.

Il documentario composto da 4 episodi rivela in modo abbastanza esaustivo tutta la vicenda, coinvolgendo lo spettatore attraverso una narrazione veloce, ma dettagliata.
L’unica nota negativa riguarda l’ultimo episodio, troppo frettoloso e superficiale. Avrei gradito un approfondimento. Ma a parte ciò, sicuramente consigliata.

Voi l’avete vista?

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